Una stanza tutta per sé

A Room of One's Own , saggio di Virginia Woolf, pubblicato nel 1929. Il lavoro era basato su due lezioni tenute dall'autrice nel 1928 al Newnham College e al Girton College, i primi due college femminili di Cambridge. Woolf ha affrontato lo status delle donne, e delle donne artiste in particolare, in questo famoso saggio, in cui si afferma che una donna deve avere soldi e una stanza tutta sua se vuole scrivere.

Secondo Woolf, secoli di pregiudizi e svantaggi finanziari ed educativi hanno inibito la creatività delle donne. Per illustrare questo, offre l'esempio di un'ipotetica sorella dotata ma ignorante di William Shakespeare, che, scoraggiata da tutti i doveri domestici tranne i più banali, alla fine si uccide. Woolf celebra il lavoro delle donne che hanno superato quella tradizione e sono diventate scrittrici, tra cui Jane Austen, George Eliot e le sorelle Brontë, Anne, Charlotte ed Emily. Nella sezione finale Woolf suggerisce che le grandi menti sono androgine. Sostiene che la libertà intellettuale richiede libertà finanziaria e supplica il suo pubblico di scrivere non solo narrativa ma anche poesia, critica e opere accademiche. Il saggio, scritto in una prosa vivace e aggraziata,mostra gli stessi impressionanti poteri descrittivi evidenti nei romanzi di Woolf e riflette il suo avvincente stile di conversazione.

Questo articolo è stato recentemente rivisto e aggiornato da Kathleen Kuiper, Senior Editor.