L'elisir d'amore

L'elisir d'amore , (italiano: “The Elixir of Love” o “The Love Potion”) opera comica in due atti del compositore italiano Gaetano Donizetti (libretto italiano di Felice Romani, su libretto francese di Eugène Scribe per Daniel -François-Esprit Auber's Le Philtre , 1831) che debuttò a Milano il 12 maggio 1832.

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Sfondo e contesto

L'elisir d'amore è stato scritto in circostanze difficili. All'inizio del 1832 il Teatro della Canobbiana di Milano commissionò a Donizetti una nuova opera, e Donizetti impiegò solo sei settimane per completarla.

Donizetti, Gaetano

Cast e parti vocali

  • Nemorino, un giovane contadino (tenore)
  • Adina, una giovane donna ricca (soprano)
  • Belcore, un sergente (baritono)
  • Dulcamara, un ciarlatano (basso)
  • Giannetta, una giovane contadina (soprano)
  • Abitanti del villaggio, contadini.

Scenario e riassunto della storia

L'elisir d'amore si svolge in un villaggio italiano all'inizio del XIX secolo.

Atto I

La fattoria di Adina. Adina è seduta sotto un albero nella sua fattoria e legge un libro. La sua amica Giannetta e altri contadini riposano nelle vicinanze. Nemorino guarda Adina da lontano, lamentandosi di non avere altro che amore da offrirle (“Quànto è bella, quànto è cara”). I contadini chiedono ad Adina di leggere loro, e lei legge loro la storia di come Tristano ha vinto Isotta bevendo una pozione d'amore magica.

Il sergente Belcore entra con la sua truppa. Adina ride del suo spaccone, ma quando lui la spinge a sposarlo, lei promette di pensarci su. Invita tutta la truppa a casa sua per un po 'di vino, ei contadini tornano al loro lavoro. Nemorino intercetta Adina mentre si dirige verso casa e le dichiara goffamente il suo amore per lei. Gli dice che è un bravo ragazzo ma che non è propensa ad innamorarsi di nessuno.

Nella piazza del paese la popolazione saluta con entusiasmo il “Dottore” itinerante Dulcamara, che proclama le virtù del suo patetico toccasana (“Udite, udite, o rustici”). Nemorino chiede a Dulcamara se ha l'Elisir d'Amore descritto nel libro di Adina. Dulcamara regala a Nemorino una bottiglia di vino, dicendogli che è l'elisir magico. Nemorino lo ingoia e diventa alticcio. Quando Adina entra, Nemorino, certo che la pozione funzionerà, finge di ignorarla. Per punirlo, Adina flirta con Belcore, che le dice che deve tornare alla sua guarnigione e quindi deve sposarla subito. Nemorino, costernato da questa svolta, esorta Adina ad aspettare ancora un solo giorno, ma lei lo ignora dispettosamente e invita tutto il villaggio alle nozze.

Atto II

La casa di Adina. Tutti stanno festeggiando alla festa pre-matrimonio a casa di Adinas. Adina segretamente desidera che Nemorino sia venuto per godersi la sua vendetta. Dulcamara canta un civettuolo duetto con Adina (“Io son ricco e tu sei bella”), tra grandi applausi. Adina, ancora seccata per l'assenza di Nemorino, esce con Belcore e un notaio per firmare il contratto di matrimonio.

Arriva Nemorino, temendo che sia troppo tardi per impedire il matrimonio. Vedendo Dulcamara, chiede un'altra bottiglia dell'elisir magico, ma Dulcamara non glielo darà finché non potrà pagarlo. Nemorino si butta su una panchina disperato. Belcore ora torna, seccato che Adina abbia rinviato il matrimonio a quella sera. Vedendo Nemorino, Belcore gli chiede perché è così triste. Nemorino gli dice che è scoraggiato perché non ha soldi. Belcore gli consiglia di arruolarsi nell'esercito, dove può guadagnare immediatamente 20 scudi. Nemorino è riluttante, ma Belcore lo convince con una visione delle glorie (e delle opportunità per vincere le donne) di essere un militare. Nemorino si arruola e prende i soldi, entusiasta all'idea di vincere Adina. Belcore si dedica segretamente ad aver reclutato il suo rivale e averlo tolto di mezzo.

In paese, Giannetta racconta ai suoi amici l'emozionante notizia che lo zio di Nemorino è morto e gli ha lasciato una fortuna. Nemorino entra barcollando, dopo aver bevuto la seconda bottiglia di "elisir". All'improvviso si trova al centro dell'attenzione femminile e, non sapendo di essere diventato uno scapolo idoneo, crede che l'elisir stia finalmente funzionando. Arrivano Adina e Dulcamara, entrambi stupiti di vedere Nemorino circondato dalle fanciulle del villaggio e godendo appieno della sua ritrovata popolarità. Adina lo affronta con rabbia per l'arruolamento nell'esercito, ma Nemorino, godendo della sua gelosia, se ne va con un branco di ragazze. Dulcamara dice ad Adina che l'elisir magico ha reso popolare Nemorino e che si è arruolato nell'esercito per avere i soldi per pagarlo. Adina si rende conto che l'amore di Nemorino è vero. Dulcamara, vedendo l'opportunità di vendere più elisir,cerca di risvegliare la sua gelosia, ma lei giura di riconquistarlo a modo suo.

Da solo, Nemorino ricorda la lacrima sulla guancia di Adina ed è convinto che lei lo ami (“Una furtiva lagrima”). Ma quando lei arriva, finge di non essere interessato, per convincerla a dichiarare i suoi veri sentimenti. Gli chiede di non partire e gli dice che ha riacquistato la sua provvigione (“Prendi, per me sei libero”). Ma lei ancora non confesserà il suo amore, così Nemorino giura di morire da soldato. Alla fine, Adina gli dice che lo ama e implora il suo perdono. Belcore arriva per trovare gli amanti che si abbracciano. Ma è sicuro che ci sono molti pesci nel mare e che Dulcamara e la sua pozione d'amore possono aiutare.