Epiclesi

Epiclesi , (greco: "invocazione"), nella preghiera eucaristica cristiana (anafora), l'invocazione speciale dello Spirito Santo; nella maggior parte delle liturgie cristiane orientali segue le parole di istituzione - le parole usate, secondo il Nuovo Testamento, da Gesù stesso durante l'Ultima Cena - “Questo è il mio corpo. . . questo è il mio sangue ”e ha un carattere chiaramente consacratorio. L'epiclesi chiede specificamente che il pane e il vino siano il corpo e il sangue di Cristo, e l'effettivo cambiamento (greco: metabolē) è attribuito allo Spirito Santo. Riflette la teologia sacramentale prevalente della Chiesa Orientale, che interpreta l'efficacia dei sacramenti come una risposta di Dio alla preghiera della chiesa piuttosto che come risultato dei poteri vicari di un sacerdote che pronuncia la formula appropriata. L'epiclesi mantiene anche il carattere trinitario della preghiera eucaristica, che è rivolta al Padre, commemora l'azione salvifica del Figlio e invoca la potenza dello Spirito.

Nel XIV secolo l'epiclesi divenne un argomento nelle polemiche tra greci e latini, perché tutte le preghiere eucaristiche orientali includevano un'invocazione dello Spirito Santo mentre il canone romano della messa no. La maggior parte degli studiosi moderni concorda sul fatto che ci fosse stata un'epiclesi, nell'Eucaristia originale della chiesa primitiva di Roma, oltre alle altre preghiere eucaristiche latine. La teologia latina medievale, tuttavia, consentì la scomparsa dell'epiclesi poiché si credeva che la consacrazione del pane e del vino e la loro transustanziazione nel corpo e nel sangue di Cristo avvenissero quando il sacerdote pronunciò le parole di istituzione.

La questione dell'epiclesi fu discussa al Concilio di Ferrara-Firenze (1438–45), ma non fu fatta alcuna definizione formale. La concezione latina medievale fu poi approvata dal Concilio di Trento (1545–63), ma le riforme liturgiche adottate nel cattolicesimo romano dopo il Concilio Vaticano II (1962–65) hanno incluso l'introduzione di un'epiclesi nel canone della messa. Questa epiclesi, però, viene anteposta alle parole dell'istituzione, affinché possa ancora essere mantenuta la funzione consacratoria di quest'ultima.