Indice di percezione della corruzione

Indice di percezione della corruzione (CPI) , misura che valuta i paesi sulla base del livello di corruzione percepito, su una scala da 0 (altamente corrotto) a 10 (pulito). Il CPI è stato creato e utilizzato da Transparency International, un'organizzazione internazionale non governativa fondata nel 1993 con l'obiettivo di riunire le strutture imprenditoriali, della società civile e del governo per combattere la corruzione. L'indice è stato utilizzato per la prima volta nel 1995 e copre un numero crescente di paesi nelle indagini annuali.

Il CPI si basa su sondaggi di dirigenti aziendali nazionali e internazionali, giornalisti finanziari e analisti del rischio. Pertanto, riflette le percezioni degli esperti e delle élite imprenditoriali, non del pubblico in generale. Rappresenta i punteggi medi di diversi sondaggi e indagini per ogni rispettivo paese dai due anni precedenti il ​​suo rilascio e l'anno del rilascio (ad esempio, il CPI 2004 era basato su fonti del 2002, 2003 e 2004). Il numero minimo di sondaggi utilizzati per ogni paese è tre, mentre alcuni paesi vengono valutati utilizzando fino a 14-15 sondaggi.

Il CPI si concentra sul settore pubblico e valuta il grado di corruzione tra funzionari pubblici e politici. La corruzione è definita come un abuso di posizione pubblica per guadagno privato, che in pratica significa solitamente corruzione. Poiché nei paesi corrotti la qualità e l'indipendenza della magistratura e dei media sono generalmente basse, le statistiche ufficiali sull'esposizione alla corruzione e sull'azione penale sottostimano il livello di corruzione nei paesi più corrotti. Il CPI, essendo basato su valutazioni, è una preziosa fonte alternativa di informazioni sul grado di pratiche illegali tra dipendenti pubblici e politici in un dato paese.

Esistono alcuni problemi metodologici relativi all'affidabilità e alla comparabilità dei dati CPI. Sebbene le informazioni sui livelli transnazionali di corruzione siano compilate ogni anno utilizzando una serie di fonti affidabili e consolidate, come la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), World Bank Business Environment and Enterprise Performance Survey , The Economist 's Country Risk Service e Country Forecast , o Nations in Transit di Freedom House—L'insieme esatto di fonti utilizzate per la valutazione di un paese e la formulazione delle domande rivolte agli esperti variano di anno in anno, rendendo difficile stimare con precisione un cambiamento netto effettivo nel livello di percezione della corruzione. In secondo luogo, grandi differenze nei valori dati a un paese da fonti diverse (che si riflettono in un'elevata deviazione standard di un punteggio CPI), soprattutto combinate con un basso numero di indagini utilizzate per un paese, segnalano una bassa affidabilità di una stima. Tuttavia, viene prestata grande attenzione per garantire la massima qualità possibile delle fonti e della metodologia utilizzata. Pertanto, il CPI è un indice affidabile ampiamente utilizzato da accademici, economisti, giornalisti e dirigenti aziendali.

I risultati mostrano costantemente che i paesi con i punteggi più alti (9 o superiore) sono prevalentemente paesi ricchi, mentre i paesi con i punteggi più bassi sono i più poveri. Questa relazione tra il livello di sviluppo economico di un paese e il suo livello di corruzione ha portato Transparency International a concludere che la corruzione è uno dei principali ostacoli allo sviluppo sostenibile.