Zuhd

Zuhd , (arabo: "distacco"), nell'Islam, ascetismo. Anche se a un musulmano è permesso di godere appieno di qualunque piacere non proibito che Dio gli conceda, l'Islam incoraggia e loda coloro che evitano il lusso a favore di una vita semplice e pia. Il Corano (scrittura islamica) è pieno di versi che ricordano ai credenti che la vita è fugace e l'aldilà eterno. Tiene anche in grande stima quei “servi di Dio che passano la notte prostrandosi nell'adorazione del loro Signore” (25: 63–65). Ci sono studiosi dell'Islam, tuttavia, che sostengono che lo zuhd fosse influenzato direttamente dagli eremiti cristiani, con i quali i primi musulmani avevano una certa familiarità. Alcuni studiosi indicano anche l'arabo preislamico anīfs, che praticava la vita ascetica e che può aver avuto una notevole influenza sul profeta Muhammad. Lo stesso Profeta trascorse lunghi periodi in veglia solitaria, digiunando e pregando, anche prima della sua missione profetica.

Lo Zuhd si è sviluppato nell'Islam a seguito delle conquiste musulmane, che hanno portato con sé ricchezza materiale e una diffusa indulgenza nella vita lussuosa. I musulmani religiosi hanno reagito a questo chiedendo un ritorno allo stile di vita del Profeta e dei suoi pii compagni. La crescita dello Stato islamico aveva portato con sé anche aspre controversie politiche che misero musulmano contro musulmano in feroci lotte per il potere. Il conseguente spargimento di sangue ha spinto gli uomini di religione a denunciare tali azioni ea cercare la pace della mente nell'astinenza da tutto ciò che distoglie dall'adorazione di Dio.

I termini zuhd e zāhid ("ascetico") non furono usati dagli arabi pre-islamici o dai primi musulmani per descrivere le elaborate e sistematiche dottrine ascetiche che divennero caratteristiche dei periodi successivi, dall'VIII secolo in poi. Tra i primi zāhid vi era al-Ḥasan al-Baṣrī ( 728), i cui detti rimasero a lungo la guida principale degli asceti. Ma è stato solo dopo la sua morte che zuhd è diventato un movimento significativo e forte nella vita religiosa e politica della comunità musulmana. Molti studiosi si sono riferiti a Ibrāhīm ibn Adham e al suo studente e discepolo Shaqīq al-Balkhī († 810) come i veri fondatori di zuhd,come divenne noto in periodi successivi. Ibn Adham ha sottolineato la povertà e l'abnegazione; anzi, abbandonò la ricchezza di suo padre e divenne un povero vagabondo.

A causa degli stretti legami tra questi pietisti, gli zāhid sono spesso considerati identici ai primi sufi, il cui nome, "portatori di lana", indica la pratica ascetica di indossare camicie per capelli. I sufi successivi, tuttavia, liquidano gli zāhid come uomini che adorano Dio non per amore ma per paura dell'inferno o aspettativa del paradiso.