Aruspici

Aruspici, antichi indovini etruschi, “osservatori di interiora” la cui arte consisteva principalmente nel dedurre la volontà degli dei dall'aspetto presentato dalle viscere dell'animale sacrificale, in particolare il fegato e la cistifellea delle pecore. Un fegato modello etrusco di Piacenza è sopravvissuto nel XXI secolo. Gli aruspici interpretavano anche tutti i presagi o fenomeni insoliti della natura, specialmente tuoni e fulmini e nascite insolite o mostruose, e prescrivevano le cerimonie espiatorie dopo tali eventi. Questo ha formato una pseudoscienza molto complicata, in netto contrasto con la divinazione romana nativa. L'arte era praticata a Roma dagli Etruschi e, sebbene di grande importanza soprattutto sotto la prima repubblica, non entrò mai a far parte della religione di stato. Sotto l'impero esisteva un collegium di 60 aruspici; però,non è mai stato un sacerdozio di stato ma un corpo di consulenti esperti stipendiati. Gli aruspici erano ancora attivi ai tempi del Codice Teodosiano (V secolo d.C.) e di Giovanni Lidio (VI secolo d.C.).