Presbitero

Presbyter , (dal greco presbyteros , "anziano"), un ufficiale o ministro nella chiesa paleocristiana intermedio tra vescovo e diacono o, nel presbiterianesimo moderno, un nome alternativo per anziano. La parola presbitero è etimologicamente la forma originale di "sacerdote".

La storia del governo presbiteriale nella chiesa primitiva in contrasto con l'episcopato e il puro congregazionalismo non è conosciuta in dettaglio. Durante l'ultimo quarto del I secolo, nella chiesa si trova una triplice organizzazione: (1) un'organizzazione spirituale composta da apostoli, profeti e insegnanti; (2) un'organizzazione amministrativa, composta dal vescovo e dai diaconi, il primo per i servizi superiori, i secondi per i servizi inferiori; e (3) un'organizzazione patriarcale basata sulla naturale deferenza dei più giovani verso i membri più anziani della chiesa. I membri anziani della comunità, in virtù della loro età ed esperienza, vegliavano sulla condotta e guidavano l'azione della parte più giovane e meno esperta della chiesa, sebbene non ricoprissero una posizione ufficiale e non fossero nominati per alcun lavoro particolare come lo erano i vescovi e i diaconi.Nel II secolo l'elemento patriarcale nell'organizzazione fu fuso in quello amministrativo, ei presbiteri divennero un ordine definito nel ministero. L'ora in cui si è verificato il cambiamento non può essere fissata definitivamente.

La fase successiva dello sviluppo dell'ufficio è segnata dall'ascesa dell'episcopus unico, o vescovo, come capo della singola chiesa. La prima traccia di ciò si trova nelle epistole di Ignazio, che dimostrano che nell'anno 115 "i tre ordini" come furono successivamente chiamati - vescovi, presbiteri e diaconi - esistevano già, non universalmente, ma in un gran parte delle chiese. I presbiteri occupavano una posizione intermedia tra il vescovo ei diaconi. Costituivano "il consiglio del vescovo". Era loro dovere mantenere l'ordine, esercitare la disciplina e sovrintendere agli affari della chiesa. All'inizio del III secolo, se si deve credere a Tertulliano, non avevano un'autorità spirituale propria, almeno per quanto riguarda i sacramenti. Il diritto di battezzare e celebrare la comunione è stato loro delegato dal vescovo.

Nella fase successiva i presbiteri, come i vescovi, furono dotati di poteri e funzioni sacerdotali speciali. Con l'ascesa dei vescovi diocesani, la posizione dei presbiteri divenne più importante. A loro fu affidata la responsabilità della singola chiesa, che a poco a poco presero il posto dei vescovi locali dei tempi precedenti, così che nel V e VI secolo fu raggiunta un'organizzazione che si avvicinò in linea generale al sistema del sacerdozio, conosciuto in tempi moderni.