Adagio in sol minore

Adagio in sol minore , composizione attribuita a Tomaso Albinoni. Ampiamente familiare per il suo uso frequente nelle colonne sonore dei film, il lavoro è lento di ritmo, solenne di umore e spesso trascritto per varie combinazioni di strumenti. Appare spesso nelle registrazioni di vari brevi classici barocchi.

In realtà, questo famoso lavoro non è affatto di Albinoni. Si tratta di una creazione della metà del XX secolo del musicologo italiano Remo Giazotto, che affermava di aver trovato un frammento di una composizione di Albinoni negli archivi di una biblioteca tedesca. Secondo Giazotto, il frammento conteneva solo la parte bassa del continuo di supporto e alcune frasi della melodia stessa. Da quel magro inizio, Giazotto ha arricchito una composizione completa secondo principi di composizione barocchi consolidati, creando qualcosa di generalmente nello stile di una ciaccona, in cui una serie di altezze ripetute è alla base di una melodia in evoluzione.

Il nuovo Adagio - presumibilmente curato solo da Giazotto, anche se, in realtà, quasi interamente opera sua - fu pubblicato dalla casa editrice italiana Ricordi nel 1958, quasi trecento anni dopo la nascita di Albinoni. Sebbene non sia, a rigor di termini, una composizione albinoniana, presenta caratteristiche dello stile barocco italiano, in particolare nella sua struttura complessiva.

È un lavoro gentile ed etereo, che ha contribuito a riportare Albinoni nel mainstream musicale; serviva anche a preservare il nome di Giazotto per le generazioni future. Alcuni studiosi sottolineano che anche la storia delle origini di Giazotto per l'Adagio può essere una finzione, poiché nessuno tranne lui ha mai visto questo presunto frammento di Albinoni da cui hanno avuto origine le poche frasi.